Starlet
 

Kirsten Dunst

Mary Marie Jane Antoinette Watson
  di Adriano Ercolani

 

  Se per “starlet” intendiamo alla lettera attrice emergente che cerca di imporsi all’attenzione del grande pubblico, allora di sicuro la bella Dunst non rientra in questa categoria. Già, perché se a soli dodici anni rubi la scena a due “vampiri dello schermo” come Tom Cruise e Brad Pitt, probabilmente significa che di importi non hai già più bisogno. Il film in questione è, ovviamente, quel suadente Intervista col vampiro diretto da Neil Jordan e targato 1994.
Ma quanti giovani attori/promesse sono poi naufragati nell’anonimato se non addirittura scomparsi dalla scena? A proposito, che fine ha fatto Haley Joel Osment?
Comunque, torniamo alla dolce Kirsten, che tanto per non rischiare di passare inosservata ogni qualche teen-comedy da strapazzo ci infila pure un cult generazionale: l’esordio di Sofia Coppola dietro la macchina da presa, il Giardino delle vergini suicide, a soli diciassette anni le regala lo statuto di attrice ormai diventata adulta ma ancora non quello di star internazionale. Il film è apprezzato da tutti i critici, ma non lo vede quasi nessuno (10,5 milioni di dollari d’incasso in tutto il mondo…).
Come fare allora per imporsi? Semplice! Accaparrarsi magari la parte della “bella” in un blockbuster che incassa più di 400 milioni di dollari solo in America? Perché no!
Spider-Man è un successo planetario, che forse va addirittura oltre le aspettative della produzione, ma forse per la Dunst è un limite alla sua crescita professionale: imbottigliata in un ruolo che è poco più di una mera funzione destinata a portare avanti la storia di Peter Parker/Uomo Ragno, l’attrice non riesce in nessuno dei due episodi della saga a dotare il suo personaggio di una credibilità psicologica ed emotiva che lo facciano ricordare allo spettatore. In attesa della terza puntata, meglio però sembra muoversi la Dunst in produzioni che ne valorizzino maggiormente la sua aurea leggermente eterea, fatta di sensazioni e sentimenti quasi impalpabili. Eccola quindi dolce e disillusa nel capolavoro di Gondry Se mi lasci ti cancello, ma soprattutto poetica e sensuale regina nell’ultimo Marie Antoinette nuovamente diretta dalla Coppola, cineasta che fino a dora più di tutti ha saputo metterne in mostra le doti d’attrice pacata e vagamente sorniona.
Talento ancora non del tutto espresso con pienezza, Kirsten Dunst (nata nel New Jersey nell’aprile del 1982) deve forse ancora trovare il ruolo che le faccia esprimere in pieno le proprie capacità. Intanto, a soli ventiquattro anni, si è assicurata e già da tempo la fama mondiale con una carriera non vorticosa ma molto ben gestita a livello di scelte manageriali. Il successo è assicurato: per la grandezza c’è tempo…