School of rock

Jumpin' Jack Black
di Luca Persiani

 
  the School of rock, Usa, 2003
di Richard Linklater, con Jack Black, Joan Cusak, Mike White, Sarah Silverman


La particolarità più evidente di School of rock è nel genere del film: una commedia indipendente con l'appeal di una mainstream. Dewey (Black) è lo stereotipo gigione del chitarrista rock, scaricato dalla sua stessa band per "incompatibilità artistiche". Anche Ned, insegnante delle elementari e coinquilino di Dewey, sta per sfrattarlo dal suo appartamento: Dewey è al verde e non paga l'affitto. Ma il chitarrista si trova per caso a poter fare il supplente in una scuola elementare, spacciandosi per Ned e credendo di potersela cavare senza dover insegnare. Si imbatte però in una classe di ragazzini molto dotati per la musica: decide di forgiarli in una rock-band.
"Un rocker alle elementari" si sarebbe probabilmente chiamato il film se il protagonista fosse stato Schwarzenegger. Ma il protagonista è Jack Black, è Black è un vero rocker: cantante del gruppo folk-rock "Tenacius D", commesso del negozio musicale (di John Cusak, la cui sorella è in School of rock) con la t-shirt di Yanni in Alta fedeltà, di Stephen Frears, e nei video più "weird" della scena contemporanea (dal Beck di "Sexx laws" ai Foo Fighters di "Low"), l'attore si è inventato un personaggio che unisce un'attitudine da clown di palco elettrico ad un sottile sarcasmo cinico, il tutto affogato in un capiente barile di autoironia. Non certo qualità che affollano School of rock, che è molto più "ordinario" e lineare del suo mattatore. Questo particolare esperimento, Black immerso nella commedia "elementare", crea uno strano contrasto e un tono originale che un po' spiazza. Spiazza nel momento in cui ci si aspetta un Farrelly-movie, di cui comunque Black è un'icona dopo l'ispiratissimo Amore a prima svista. Spiazza chi - e probabilmente sono molti meno del primo caso - si prepara a vedere una commedia di/per bambini, che comunque è (anche) il target della pellicola. School of rock è una festa rock'n roll per minorenni, un concerto degli AC/DC davanti ad una platea di bambini delle elementari. "Rock 'n roll!" è il grido di battaglia di un altro paradossale rocker contemporaneo: lo Sean Bateman di le Regole dell'attrazione. Lì la musica è evocata in colonna sonora con una scelta attenta e colta, e dal protagonista come motto beffardo, ironicamente datato rispetto al distorto Rock'n roll style di eccessi e devastazioni con cui viene condotta la vita del gruppo di universitari raccontati da Bret Easton Ellis e Roger Avary. In School of rock il gusto dell'eccesso è invece tutto nel contrario: il rock che da passione diventa un forma di educazione in modo del tutto involontario, e gli esempi forniti nella scuola elementare sono gli Yes o i Pink Floyd ("we don't need no education", come strilla la tag-line originale). Black, novello Angus Young, abbraccia lo stile fatto di pantaloncini corti e divise dei suoi allievi e contemporaneamente imbraccia una chitarra, lanciandosi in uno show infiammato in cui adatta perfettamente il suo corpo da Rivincita dei nerd ad un'esibizione che è più nel gesto che nella musica, più nell'energia che nella melodia. Tutto per insegnare ai suoi bambini il valore della libertà e della passione su ogni cosa con un afflato sincero e smargiasso, che recupera originalmente quella parte dello spirito rock che convince nonostante qualsiasi perversione del music-business: "rock got no reason - rock got no rhyme", come recitano i versi della title-track (del gruppo Mooney Suzuki) della colonna sonora del film.
La carica originale di School of rock ne fa un film che riesce ad essere semplice e non essere innocuo, ad essere fruibile e divertente ma non strepitoso, a recuperare la musica come passione ossessiva ma non distruttiva. Tutte cose che a volte possono convivere, e a volte no, ma che il film lotta per mantenere in equilibrio - in alcuni momenti anche forzatamente - mentre Jack Black si dimena con la leggerezza goffa e unica di uno sberleffo umano.