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Lolita
id., Gb, 1962
di Stanley Kubrick, con James Mason, Peter Sellers, Shelley Winters, Sue Lyon

Tra racconto e suggestione
di Adriano Ercolani



Per Kubrick è il film della libertà trovata. Trasferitosi in Inghilterra per poter girare lontano dagli Studios, gira uno dei suoi film forse più sopravvalutati, che però ne dimostra ancora una volta la straordinaria capacità visiva. A non convincere del tutto è proprio il testo, adattato dallo stesso Nabokov sul suo grande romanzo: non a caso da allora in poi il cineasta sarà anche co-autore di tutti gli script dei suoi lungometraggi.
La poesia per immagini del cinema di Kubrick in questo caso si tramuta in prosa, potente nei sottotesti - soprattutto quelli erotici - ma tutto sommato slabbrata nella narrazione, ibrida appunto tra racconto e suggestione. Difficile poi contenere il genio creativo di Peter Seller, istrione che ne il Dottor Stranamore troverà ben altra collocazione ed equilibrio nel gestire il registro grottesco