Lantana

Il thriller che non c'è
di Luca Perotti

 
  Id., Australia, 2001
di Ray Lawrence, con Anthony La Paglia, Barbara Hershey, Geoffrey Rush

Le indicazioni e l'attesa
Un corpo di donna a faccia in giù, incastrato tra gli arbusti selvaggi dei boschi australiani viene esplorato da una lenta carrellata orizzontale che ne accarezza i particolari mentre scorrono i titoli di coda. Un suggerimento, forse l'indizio palese di un omicidio, gettato nelle fauci dello spettatore. Prima che quel cadavere ignoto sia abbinato ad un volto, quello della psicanalista Valerie Somers, ne passerà di tempo: una lunga, dilatata narrazione di tradimenti e sospetti, una rimasticazione dark dell'aridità interiore dei personaggi sperduti nei meandri di crisi coniugali e di relazioni clandestine; di sospetti e sfiducie, alla ricerca affannosa di un sostegno, incarnato, direttamente per alcuni, indirettamente per altri, proprio dalla figura della dottoressa, auspicata chiave d'accesso per penetrare nelle unità familiari.
Tra i suoi pazienti c'è uno scorbutico gay che racconta della sua relazione con un uomo sposato: gli sguardi di Valerie, gli indizi forniti, la crisi di coppia che anche lei sta vivendo con suo marito, John, amplificata dall'onda lunga della morte accidentale della figlia undicenne, indirizzano i suoi presentimenti, che sono anche quelli dello spettatore, proprio sulla figura del consorte.
L'altra paziente vogliosa di acquietare i dubbi oscuri di un tradimento effettivo è Sonja, la moglie del protagonista, Leon, un poliziotto della squadra omicidi, smarrito e in cerca di un appiglio che lo aiuti a dissipare il senso di colpa.
Il quadro della situazione è volutamente sfaldato, la storia rumina accenni, accompagna lo spettatore a braccetto; senza mai separarsene, lo circuisce, lo inganna fino ad abbandonarlo al culmine della vicenda: la scoperta del cadavere della dottoressa.

Private Investigation
È l'inizio della "detection" di Leon, il poliziotto: la sua azione sembra il prolungamento aggressivo ed egoista di quella di Valerie; alle sue indagini ufficiali si aggiungono quelle della sua amante, Jane, che, basandosi su una prova tanto lampante quanto infondata ( Nik, il vicino di casa, che getta la scarpa di Valerie in un cespuglio) crede di aver individuato nell'uomo il colpevole.
Le mire investigative di Leon, invece, puntano inizialmente sul marito di Valerie, anche in virtù delle registrazioni delle sedute, sottratte nello studio della psicanalista.
Se John avesse una relazione omosessuale e sua moglie lo avesse scoperto, tutte le caselle sarebbero occupate: assassino, movente, nessun alibi, omicidio.
Le aspettative dello spettatore, catapultato in un murder mistery dopo più di un'ora da quel vago indizio iniziale, non trovano rifugio da nessuna parte.
Le piste seguite, infatti, si rivelano completamente false: Valerie è morta accidentalmente: non c'è stato omicidio, e di conseguenza nessun movente e nessun assassino. John e il paziente gay non si conoscono neanche; Nik, felicemente sposato con la sua Paula aveva dato solo un passaggio alla dottoressa prima che la donna si gettasse dal suo furgone in corsa.
L'assenza di un crimine destabilizza le basi di una detection che non trova più il suo pilastro, il suo motivo d'essere: l'omicidio avrebbe permesso a Leon di ammortizzare le sue azioni fedifraghe alla luce di un evento più congruo: lo specchio della sua crisi coniugale sarebbe stato un "semplice" tradimento, una sciocchezza davanti ad un omicidio. Leon avrebbe ottenuto la sua valida giustificazione prima di rigettarsi nella vita di coppia.
I suoi tentativi di agganciarsi ad un complotto, di rovistare tra gli indizi per trovare un'intersezione tra tutti gli individui in gioco si rivela ridicolo.
Il fallimento è in realtà triplice, riguarda anche Jane e la defunta psicanalista: le unità familiari sono impermeabili allo sforzo esterno di penetrarle, esse vibrano di un potere intrinseco protetto da bordi elastici e infrangibili.

La coperta del "genere"
L'usuale azione rivolta a far combaciare una serie di prove sparpagliate registra la sua sconfitta. La rilettura del genere, la sua frantumazione dall'interno richiama gli sforzi estenuanti di Jack Nicholson in La Promessa, ma con una differenza sostanziale: nel film di Sean Penn è solamente lo sberleffo ingiusto del destino a far sì che i presentimenti del vecchio poliziotto in pensione si trasformino da intuizioni geniali in paranoie senili; in Lantana, il rigore didascalico dell'investigazione si disgrega nello scontro con la verità accertata dei fatti.
Il genere thriller assume dunque le sembianze e le funzioni di una copertura atta a dissimulare i processi incarogniti del "fare" umano.
La protezione si dissolve in coincidenza con la disfatta del ruolo cardine, ossia quello del detective che non ha più senso considerare tale in virtù della mancanza di un evento da indagare.
I tasselli del mosaico, scollati ma ancora collocabili fino alla morte di Valerie, invece di convergere, di comporsi in un quadro significante, si scombaciano ulteriormente.
L'atteggiamento di Jane, l'amante di Leon, risulta sostanziale ad una lettura globale del film se analizzato attraverso una sua azione simbolica: Mentre Nik, raggiunto alla centrale di polizia dalla moglie, è sottoposto al terzo grado, lei penetra in casa dei vicini e mette in ordine ogni cosa. Nik e Paula rappresentano, nel film, la coppia armoniosa malgrado l'apparente confusione. Il loro è un equilibrio fragile ma indistruttibile nonostante la minaccia adultera di cui proprio Jane è portatrice. In quell'azione di Jane, successivamente vittima della collera violenta di Paula, c'è la precisa volontà di invadere lo spazio altrui, impossessarsene e cambiarlo.
Anche l'obiettivo del paziente gay era analogo ma la morte di Valerie gli chiude per sempre le porte di un nucleo familiare non più deformabile. La psicanalista era l'arma per poter impadronirsi del suo amante, per imporre il proprio ruolo. ma ora anche lui si limita a guardare dall'esterno: gli intrusi rimangono fuori dalla porta ad osservare le unità familiari ricomporsi nella loro armonia, nella malinconia o nell'ipocrisia di un sorriso.
Tutta l'impasse che ha scandito il film, la depravata offensiva di un manipolo di fragili Ego, si interrompe, per un istante, ma sembra già in attesa che un'altra fodera l'avvolga, per continuare a strisciare nascosta da un altro omicidio che non c'è mai stato.

Link esterni
sito ufficiale
www.lantanathemovie.com