Austin Powers in Goldmember

La parodia in(e)sistente
di Donatella Valeri

 
  Austin Powers in Goldmember, Usa, 2002
di Jay Roach, con Mike Myers, Beyoncé Knowles, Seth Green, Verne Troyer, Robert Wagner, Michael Caine

La sequenza di apertura di Goldmember riassume in genere lo spirito di tutto il film e, cosa più importante, dimostra quanto l'operazione alla base di Austin Power sia distante dalla semplice e immediata parodia. Il titolo di questo ultimo capitolo non rende pienamente giustizia al personaggio. Se Austin Power, il nuovo 007 "figlio dei fiori", potrebbe, a prima vista, risultare l'ennesimo tentativo scontato di storpiare il fortunato genere, quella sequenza di apertura introduce immediatamente il vero scarto messo in opera da Mike Myers e Michael McCullers (i due autori delle sceneggiatura) e dal regista Jay Roach. Austin Power si trasforma in genere a sé, personaggio che ormai vive di vita propria, tanto da divenire spunto per altre parodie. Goldmember si apre con una sequenza ricalcata su Mission: impossible 2. Inseguimenti improbabili a bordo di un elicottero e una moto, un uomo che si lancia con il paracadute attraverso il cielo di un canyon, una spider che solca le strade polverose per frenare la caduta nel vuoto dell'eroe. E una interminabile piroetta in cielo, dove il personaggio danza come immobile, in un rallenti che si trasforma quasi in un fermo immagine, come il migliore John Woo ci ha mostrato di saper fare. Fin qui siamo ancora nell'ambito del ricalco sterile. La vera sorpresa nasce quando i personaggi Usa-Hong Kong svelano i propri volti: Tom Cruise è Austin Powers, Kevin Spacey è il Dottor Male, Danny De Vito è Mine Me, Gwyneth Paltrow è Dixie. Il rapporto modello-parodia vacilla: da struttura lineare si passa a un gioco di rimandi e di incastri, e la sequenza iniziale introduce una serie di richiami immediatamente riconoscibili sia al genere originale sia ai film precedenti di Austin Powers. Se il secondo capitolo della saga, Austin Powers, la spia che ci provava, vacillava proprio per le troppe, e non abbastanza autonome, citazioni alla pellicola precedente, quest'ultima dimostra la sua perfetta autonomia e coerenza (le sequenze delle ombre cinesi e della statua che zampilla sono un esempio perfetto di questo rinnovarsi proficuo). Lo stesso effetto è raggiunto con l'introduzione di un nuovo personaggio (che esisteva come presenza unicamente citata, ma mai mostrata): Michael Caine nel ruolo del padre di Austin Powers, attore-personaggio al quale Mike Myers deve molto per l'invenzione dell'agente segreto. Seguendo un processo inverso alla parodia, è il personaggio Harry Palmer (l'agente inglese interpretato dall'attore negli anni '60) ad adattarsi (clonarsi) ad Austin Powers e non il contrario, esattamente come era il caso di Tom Cruise. Austin si moltiplica sullo schermo, nei personaggi che ispira (come il Mini Me che decide di abbandonare il Dottor Male e di passare dalla parte del nemico, quindi di Austin) e nei ruoli che interpreta: l'acerrimo nemico Dottor Male, Goldmember, Ciccio Bastardo. E ognuno di questi personaggi ha una caratterizzazione nel film indispensabile. Forse il personaggio che colpisce maggiormente, perché riassume in sé i tratti peculiari del genere demenziale (purtroppo dimenticato, o meglio travisato e divenuto un genere che ha perso le sue caratteristiche più coraggiose), è Ciccio Bastardo, un personaggio che non concede niente al pubblico, neanche nella sua comicità. Antipatico, scurrile, al limite del noioso e del prevedibile, Ciccio Bastardo sembra incarnare i tratti del Tony Clifton, ricordato da Milos Forman in Man on the Moon. Anche in quel caso ci trovavamo di fronte al comico Andy Kaufman che aveva il bisogno di sdoppiarsi in due funzioni antitetiche: la comicità conciliante e quella più liberatoria (ma non per il pubblico) e irriverente.
Mike Myers inventa un gioco labirintico di comicità non temendo di sfruttare le basi del genere demenziale e allo stesso tempo della commedia più classica, superando la parodia.

Link esterni
Sito ufficiale
www.austinpowers.com