Howard Shore

Ipnotismo musicale
di Giuliano Tomassacci

 
 
Le angoscianti peregrinazioni mentali di Spider tra le mutanti figure del suo soggettivo e multiforme passato, si accompagnano, dolorose, al cupo impasto musicale che, parsimoniosamente dosato, affiora a tradurre la complicata dominante psicologica. In particolare lo score di Spider si concentra sullo spaesamento mnemonico del protagonista, accentuato dall'incombere castrante dell'istituto in cui si trova accolto: la musica, elaborata sulla base di un ristretto corpus orchestrale dominato da un assolo caleidoscopico e dissonante di pianoforte, contribuisce, nella sua lugubre insistenza tematica ad espandere la sensazione di miseria che circonda il personaggio, al pari dell'abbandono scenografico e dell'angosciante fotografia.
Ancora un a volta quindi Howard Shore si è dimostrato la scelta migliore probabilmente la sola ed unica possibile per affiancare Cronenberg nel suo ultimo delirio.
Canadesi di origine (più precisamente, entrambi nati a Toronto) con Spider i due cineasti siglano la loro decima collaborazione, iniziata nel 1979 con The Brood e incidentalmente sospesa solo nel 1983 (quando Cronenberg affidò lo score de La Zona Morta a Michael Kamen) e subito ripresa, nel 1986, con La Mosca.
L'intelligenza e la raffinatezza compositiva di Shore contraddistinta da un inusuale taglio delle orchestrazioni (sempre, salvo una temporanea associazione con Homer Denison, a cura dell'autore), una forte componente meditativa (il più delle volte sconfinante in un'atmosfera oppressiva e angosciante derivante anche dalla preferenza dei registri orchestrali più bassi) e un notevole gusto per la sperimentazione hanno saputo incontrare alacremente il discorso cronenberghiano, creando un sotto testo tanto autonomo e partecipe da prescindere totalmente la funzione di semplice commento, sin dalle prime esperienze cinematografiche.
Così in The Brood lo sconcertante orrore è contrastato da un semplice tema eseguito da una formazione di 12 violini, e in Videodrome il messaggio mediatico è incorniciato dalle freddezza sintetiche del Synclavier.
Passando per i repentini attacchi orchestrali (in particolare degli archi) associati alla ricerca scientifica e contrapposti alle cupe atmosfere della trasformazione in La Mosca, Shore ha sensibilmente bilanciato le pulsioni simbiotiche degli ìInseparabiliî fratelli Elliot e Beverly con l'ambiente circostante e i suoi colori (le scenografie metalliche ed essenziali, la predominanza di grigi) combinando un sostenutissimo ma espressivo tema sinfonico portante a sparse sospensioni elettroniche.
Palesemente sperimentale poi, molto più che in Il Pasto Nudo dove un particolare lavoro di overlapping musicale che il compositore dichiara aver traslato dal metodo narrativo di Burroughs si concretizzava nella superimposizione del sax di Ornette Coleman sull'orchestra, E' lapproccio musicale per Crash. Per gli estremi bisogni sessuali narrati nel film, Shore compose infatti per sei chitarre elettriche, tre arpe, tre fiati e due batterie di percussioni. Il risultato ipnotico e straniante (si pensi al primo rapporto in macchina, nel parcheggio tra Ballard e la dottoressa, e la sequenza dell'incidente in cui i protagonisti si mischiano ai superstiti e alle guardie) giustifica e nobilita la particolare sperimentazione.
Da tutto ciò, risulta una collaborazione libera e fiduciosa, reciprocamente interessata da uno scambio intertestuale assoluto. Diplomatosi al Berklee School of Music di Boston, Shore inizia la sua carriera nel cinema, proprio con Cronenberg, dopo un'esperienza al Saturday Night Live come direttore musicale. Buona parte della hollywood più off e anticonvenzionale si affida al suo talento, a cominciare da Jonathan Demme (Il Silenzio degli Innocenti, Philadelphia) e David Fincher (Seven, The Game, Panic Room) passando per Scorsese (Fuori Orario) e Burton fino a Kevin Smith (Dogma) e Pacino (Looking for Richard).
Ammirato soprattutto per i suoi lavori drammatici e l'oculatezza della scelte, il compositore non ha disdegnato la commedia, producendo per film quali Mrs. Doubtfire e Terapia e Pallottole partiture di tutto rispetto.
Recentemente la collaborazione con Peter Jackson per il primo capitolo del Il Signore degli Anelli ha permesso a Shore di cimentarsi in un inedito sinfonismo su larga scala, il cui risultato è stato un bellissimo e variegato score insignito, a giusta causa, dellOscar 2001.
Affezionato frequentatore della London Philharmonic Orchestra (con la quale ha registrato buona parte dei suoi lavori) il musicista canadese ha composto inoltre brani cameristici, alcuni dei quali apparsi nel CD The Private Life of Film Composers edito da Arabesque, figurando insieme ai colleghi Kamen, Broughton e Portman.

Discografia relativa
The Silence of the Lambs, 1991, MCA Records MCAD 10194;
Crash, 1996, Milan 40198-2;
Lord of the Rings: the Fellowship of the Ring, 2001, Reprise Records 9362-48110-2