Starlet
 
Jacqueline Bisset
Buon compleanno, Jackie
di Giovanni Taddeo

 

  Jacqueline Bisset compie sessant’anni. È nata infatti il 13 settembre 1944, a Weybridge, nel Surrey, in Inghilterra.
Figlia della buona borghesia, nata da genitori per una metà di nazionalità inglese (il padre, medico), per l'altra francese (la madre, avvocatessa), diventa prima una celebre fotomodella, poi un'attrice, che sin dall’inizio fa la spola tra l’Europa ed Hollywood.
Esordisce in Non tutti ce l'hanno (1965) di Richard Lester (assieme a Jane Birkin e Charlotte Rampling), poi compare in Cul de sac (1966) di Roman Polanski, Due per la strada (1967) di Stanley Donen, James Bond 007 – Casino Royale (1967), Bullit (1967), assieme a Steve McQueen, e Inchiesta pericolosa (1968), assieme a Frank Sinatra.
Ma è dal decennio successivo che s’impone all’attenzione del pubblico. In Effetto notte (1973) le viene affidato un ruolo quasi autobiografico, quello dell’attrice Julie Baker (per interpretare il quale la Bisset rinuncerà al suo consueto alto cachet), venuta a recitare nel film Vi presento Pamela girato dal regista Ferrand (François Truffaut, in un ruolo anch’esso autobiografico).
Interpreta la figlia di Paul Newman ne L'uomo dai sette capestri (1972), di John Huston, ed è a fianco di Jean-Paul Belmondo nello spiritoso Come si distrugge la reputazione del più famoso agente segreto del mondo (1973), dove nella realtà è Christine, la vicina di casa di François Merlin, scrittore di scarso talento, e nella fantasia di quest’ultimo diventa Tatiana, la partner dell’eroe protagonista dei suoi libri, l’agente segreto Bob Saint-Clair.
Recita in diversi gialli, spesso d’origine letteraria, come Assassinio sul ponte (1975) di Maximilian Schell, tratto da Il giudice e il suo boia di Friedrich Dürrenmatt, e Assassinio sull'Orient Express (1974) di Sidney Lumet, dal romanzo di Agatha Christie. Ne La donna della domenica (1975) di Luigi Comencini, dal romanzo di Fruttero e Lucentini, è l’enigmatica Anna Carla Dosio, sospettata dell’omicidio dell’ambiguo architetto omosessuale Garrone; in Delitto in silenzio (1975), un remake de La scala a chiocciola (tratto da un romanzo di Ethel Lina White), è una muta in balia di uno psicopatico; nel delizioso Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Europa (1978) è la famosa pasticcera Natasha, che cucina una gustosa torta al cioccolato soprannominata “La Bomba” e in più si salva dalle grinfie dell’assassino.
All’inizio degli anni Ottanta, produce ed interpreta (assieme a Candice Bergen) l’ultima pellicola diretta da George Cukor, Ricche e famose (1981), che racconta la pluridecennale amicizia tra due scrittrici, i loro successi professionali e i loro scontri nella vita privata, inserendosi nel filone dei women’s films prediletti dall’anziano regista (d’altra parte, anche il film sull’amicizia tra donne è diventato un vero sotto-filone).
Alterna prove drammatiche, come in Sotto il vulcano (1983) di John Huston, a prove comiche e grottesche. In Scene di lotta di classe a Beverly Hills (1989) di Paul Bartel, infatti, è Clare Lipkin, una piacente vedova, diva di soap opera, che, tra sogno e realtà, dialoga ancora con il marito (defunto durante un gioco erotico), intrattiene una vasta corte di amici e conoscenti nella sua bella villa californiana e si trova al centro di una scommessa giocata da due camerieri, che tentano di sedurre le loro padrone.
Senza problemi, accetta anche ruoli in film patinati, più memorabili per l’epidermide esposta in bella vista che per virtù di trama. In Abissi (1977), fumettone d’avventura tratto da un romanzo di Peter Benchley (autore de lo Squalo), la si ricorda infatti perché in una scena subacquea indossa solo degli shorts ed una t-shirt bianca. In Class (1983) è una signora molto interessata ad un compagno di scuola del figlio, mentre in Orchidea selvaggia (1988), che interpreta assieme alla modella Carré Otis (e a Mickey Rourke, reduce dal successo di Nove settimane e mezzo), è una manager che unisce il dovere al piacere nella trasferta a Rio de Janeiro.
Ma non dimentica il buon cinema europeo ed i registi provenienti dalla Nouvelle Vague. Ne Il buio nella mente (1995) di Claude Chabrol, vittima della furia antiborghese di Sandrine Bonnaire e Isabelle Huppert, è trucidata assieme al marito Jean-Pierre Cassel intanto che guarda in tv il Don Giovanni di Mozart.
Nella maturità, le affidano sempre più spesso parti di donne storicamente e letterariamente rilevanti. Interpreta Anna Karenina in un tv-movie del 1985, in uno sceneggiato su Napoleone Bonaparte girato nel 1987 è Josephine Beauharnais, in Rossini! Rossini! (1991) è Isabella Colbran, celebre soprano e moglie di Gioacchino Rossini, è Paola Franco (madre della cortigiana e poetessa Veronica Franco) in Padrona del suo destino (1999) e Isabella (madre di Giovanna d’Arco) nel tv-movie del 1999, è una moderna Gertrude in una recente versione attualizzata dell’"Amleto" di Shakespeare, Let the Devil Wear Black (1999), sarà Jacqueline Bouvier Kennedy Onassis in una biografia televisiva del 2003 (per inciso, aveva già lavorato in un film sulla vita di Aristotelis Onassis uscito nel 1978). Interpreta la Vergine Maria nel Jesus prodotto da Ettore Bernabei nel 1999 e Sara, moglie di Abramo, in una miniserie televisiva del 2000 (e mi sembra di non dover aggiungere altro).
Jacqueline Bisset è un’attrice europea che, nei suoi quasi quarant’anni di carriera cinematografica, si è affermata nel Nuovo Mondo, ad Hollywood, mantenendo legami con il cinema di qualità del Vecchio Continente. Ha espresso una personalità divistica (per forza arricchita dalla vita privata) che negli anni Sessanta della Swingin’ London e negli anni Settanta ha dettato moda e costume sociale. Ha rappresentato sullo schermo donne tanto diverse l’una dall’altra (prima aggressivo sex symbol, poi signora borghese affascinante e seducente, in ultimo grande personaggio storico e letterario). Non possiamo che sperare di poter ancora vedere al cinema un talento così multiforme. Ma prima ancora, signora Bisset, abbia pazienza, ci lasci ricordare l’anniversario e festeggiare un mito del cinema. E allora: buon compleanno, Jackie.

sul set di Palla da golfsul set di Palla da golfsul set di Bring 'Em Back Alive