Starlet
 

Charlotte Gainsbourg

Black & White in Charlotte
di Adriano Ercolani
 
  Confesso che questa volta mi sono lasciato sopraffare dalla tentazione senza opporre alcuna resistenza, ed ho ceduto all’espressionismo del bianco e nero per raccontarvi per immagini chi è Charlotte Gainsbourg. Il motivo principale di questa scelta è che pochissime attrici come lei si prestavano a tale esperimento: nella storia recente del cinema francese poche interpreti hanno infatti costruito una carriera personale che si basasse con tale coerenza sul chiaroscuro di una figura mai troppo definita, capace di lasciar emergere con naturalezza sia il lato solare che quello maggiormente cupo, quasi inquietante. Basti pensare all’interpretazione che ha reso celebre Charlotte quando aveva ancora poco più di vent’anni, quel Giardino di cemento tratto da McEwan che si è rivelato come uno dei lungometraggi più disturbanti di inizio anni ’90. Ma anche in precedenza, come ad esempio nell’interessante il Sole anche di notte dei Taviani aveva dato prova di saper gestire con sicurezza un personaggio trattenuto e doloroso come la giovane Matilda.
Evidentemente la dualità l’affascinante Gainsbourg (in realtà nata a Londra nel 1971) deve averla nel DNA, avendola mutuata da due genitori “complessi”, due icone della cultura alternativa degli anni ‘70 come l’attrice Jane Birkin ed il cantante Serge Gainsbourg.
Col passare degli anni Charlotte ha però raggiunto una capacità attoriale in grado di aggiungere tutta una gamma di toni alla ritrosia quasi brutale che ne aveva contraddistinto l’inizio di carriera, o almeno quello volto ad esplicitare il suo aspetto più drammatico. Negli ultimi anni l’abbiamo infatti ammirata combattiva e appassionata in 21 Grammi di Inarritu, oppure eterea ed elegante nel bellissimo Nuovomondo del nostro Crialese. Il punto più alto del fascino Charlotte ce lo ha però regalato con l’Arte del sogno di Gondry, dove ha dimostrato pienamente di aver acquisito una maturità artistica in grado di fondersi con armonia alla sua bellezza vagamente bohemien. Non c’è che dire, a questa splendida donna dall’aria un po’ svagata e dalle inattese profondità emotive, la pacatezza retrò del bianco e nero si addice proprio…