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Nelle tue mani
Italia, 2007
di Peter del Monte, con Kasia Smutniak, Marco Foschi

Una donna vera per il cinema italiano
recensione di Stefania Leo



Nelle tue mani, il nuovo film di Peter Del Monte, non è un film alla moda, non parla di donne patinate e romantiche, non riprende famiglie da mulino bianco. Mavi (Kasia Smutniak) è una mamma selvaggia, troppo impegnata a correre dietro alle sue paure, a spogliarsene e a rivestirsene, per poter davvero vedere la bellezza della felicità costruita con Teo (Marco Foschi). Lui, innamoratosi di Mavi dopo un incidente, fa il rappresentante di enciclopedie astronomiche. Viaggiando per lavoro, lascia sola Mavi che impazzisce, prima di gelosia, poi del tutto in una feroce discesa agli inferi. Mavi è il caos capitato per caso nella normalissima vita di Teo.
Mentre nel cinema italiano ci si affanna a dipingere donne plausibili, Peter Del Monte porta sullo schermo il puro furore femminile e l’istinto animalesco che solo una madre può provare. Kasia Smutniak prende nelle proprie mani la vita di Mavi e la fa esplodere nelle urla, nei pianti, nei gesti ingiustificati come spogliarsi per strada (la Smutniak, a proposito, ha detto “spogliarsi dei propri sentimenti è più difficile che togliersi i vestiti”). È un film scomodo a tutti gli effetti, tanto che il Ministero dei Beni Culturali non ha supportato economicamente la realizzazione del film, nonostante il periodo piuttosto florido per i finanziamenti alla produzione cinematografica.
Teo è stato il punto di partenza per la scrittura di Nelle tue mani”: Peter Del Monte non esita a chiamare le cose col proprio nome. Il riferimento alla famiglia ebraica di Teo è puramente biografico (“Lo sono anche io, mi sembrava naturale”); tutto il film non vuole essere un dibattito d’attualità (aborto, famiglia, femminilità), ma solo un viaggio consapevole nell’animo umano.
Il regista di Controvento segue il filo dell’odio e della disperazione, sfruttando la città (una Roma soleggiata e anonima) per raccontare la progressione della vita; richiamando la luce del Caravaggio per contestualizzare la paura e lo spaesamento di Teo di fronte alla follia. L’uso sapiente dei tagli di scena dà il giusto ritmo al film. Marco Foschi (Fame chimica, Riprendimi) dimostra di poter mettere a disposizione una vasta gamma di segni prossemici che mettono al centro della visione il suo corpo: significative le sue corse disperate che ricordano quella di Laura Ceccarelli in Luce dei miei occhi.
Nelle tue mani è un film coraggioso, che si confronta con la nevrosi e l’imperfezione, dimesso per scelta e per necessità perché non sono necessari gli orpelli per chiamare le cose con il proprio nome. Follia, donna, amore e famiglia trovano nel linguaggio di Del Monte pari dignità, esplodendo sul corpo e sul volto di una Kasia Smutniak che sembra seriamente impegnata a diventare finalmente un’attrice.