Distretto 13 - le brigate della morte

La ballata dei proiettili ciechi
di Luca Persiani


Frame stop:
John Carpenter

  Assault on precinct 13, Usa, 1976
di John Carpenter, con Austin Stoker, Darwin Joston, Laurie Zimmer, Martin West


Asserragliati nel distretto di polizia deserto, assediati da un gruppo di guerrieri-zombie il cui scopo ultimo è vendicare il compagno ucciso da uno degli occupanti, quattro uomini e due donne sperimentano l'improvvisa implosione dello spazio della legalità e della garanzia del rispetto dell'ordine sociale. E' una sparatoria, fitta, che squarcia i piani solidi ed equilibrati che la mdp di John Carpenter aveva inquadrato fino a quel momento, per movimentare il decoupage e il ritmo, frammentando lo spazio e il tempo di una Frontiera che si ripiega su se stessa. La polizia si ritira di fronte all'avanzata del vero volto della società, ma non può semplicemente andarsene. Il patto di sangue dei guerrieri della notte è la pallottola vagante che rimbalza e colpisce inaspettata, e ricorda che il principio di sopravvivenza del pioniere, il mors tua vita mea, non è mai univoco, e che comunque tornerà indietro, cieco e incomprensibile, a chiedere conto di violenza e inganni a tutti, anche alla cavalleria. Che per resistere dovrà abbandonare ogni orgoglio (anche se di facciata) e affidarsi ad un galeotto.
L'improvvisa e spiazzante sventagliata di fuoco smonta ogni possibilità di trattativa e increspa l'andamento della narrazione, come valvola di sfogo della tensione pazientemente accumulata fino a quel momento. E' un nugolo di proiettili ciechi che si conficcano nei muri, distruggono vetri e fanno esplodere o volare oggetti creando una gabbia di morte a cui i personaggi non possono opporsi in altro modo che cercando rifugio. Tanto che spesso i corpi umani non sono in campo, lasciando al puro movimento distruttivo sugli oggetti il compito di raccontare e sostenere il momento. Con l'ironia disperata sottesa all'affidare il compitio narrativo a ciò che è inanimato, la sparatoria diventa uno dei discorsi politici più forti e spettacolari di tutto il cinema di Carpenter, lo scoperchiamento della cancrena del(la) West (Coast) come simbolo e esempio della malattia di tutta la società.