la Cosa
John Carpenter
di Massimiliano Rossi


Frame stop:
John Carpenter

  The Thing, USA, 1982
di John Carpenter, con Kurt Russel, A. Winford Brimley, T. K. Carter, David Clennon

Con la bottiglia di whisky che si perde tra le maglie della fitta barba ed il sarcasmo di chi non accetta la sconfitta, MacReady insegue il suo desiderio più ambito: andarsi a sbronzare in solitudine. Ma nell'antartico non c'è spazio per un personaggio schivo e bogartiano come lui. Non si è ancora reso conto che non ci sono donne da sedurre, casse di alcoolici da scortare e gangster da stendere a terra. Ora qualcosa di più inquietante lo attende e lo proietta vertiginosamente verso il presente, facendogli scrollare di dosso ogni sensazione di appartenenza ad un mondo tanto sognato, quanto perduto. Ora c'è "la cosa da un altro mondo" da combattere, che non solo semina terrore e distruzione all'interno della base e del gruppo che egli "incarna" e rappresenta, ma determina una minaccia verso tutta l'umanità. Umanità senza la quale MacReady, come nella natura delle cose, non ha più speranza di esistenza materiale e neppure ideologica. Poteva scegliere di morire rassegnandosi al fatto che "la cosa" prendesse il sopravvento sul pianeta, ma non lascia che ciò accada. In fondo c'è ancora un'idea da difendere nei confronti dell'umanità, la "sua" idea, quella del mito. Allora ecco che l'attesa della morte si carica di una valenza non più passiva e la rassegnazione lascia spazio alla speranza che tutto il suo universo immaginario non vada distrutto per sempre. E' vero, forse per la prima volta egli si sente solo a combattere contro un'invasione aliena e contro un gruppo di "umani" che lo teme e non lo capisce, che lo segue, ma che allo stesso tempo lo rinnega. Il suo mondo sta per essere abbandonato, ma in fondo la bottiglia di J&B è ancora lì che lo guarda, pronta per essere passata al suo ultimo compagno di sventure, nell'attesa del combattimento più feroce.