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Casinò
Casino, Usa, 1995
di Martin Scorsese, con Robert De Niro, Sharon Stone, Joe Pesci, Kevin Pollack, James Woods

La Fiducia; i Soldi; il Controllo
recensione di Ludovico Cosmo



Ginger (S. Stone) sta uscendo dalla banca dove ha prelevato, di nascosto, venticinquemila dollari. Il gangster Nicky Santoro (J. Pesci) incaricato dal marito, Asso (R. De Niro), l'ha tallonata, dopo il rifiuto di quest'ultimo di elargire la suddetta somma, non sapendone la destinazione.
Ginger incontra Lester (J. Woods), suo amante da sempre, in un bar fuori Las Vegas, ma Asso entra appena dopo la consegna del denaro. Lester sarà picchiato a sangue una volta fuori dal locale.
Questa sequenza è assolutamente priva del pathos barocco di cui tutto il film è traboccante, ma contiene, nella sua semplicità, tre leitmotiv tematici di Casinò, ovvero l'impossibiltà della Fiducia; il passaggio dei Soldi e la messa in atto del Controllo.
Una continua, soffocante sorveglianza, infatti, viene attuata e subita da tutti i personaggi del film; non c'è mai scampo, non ci sono posti dove è possibile nascondersi e dove si può evitare la vigilanza. E' attraverso il controllo teso allo spasimo che la gerarchia mafiosa legata al gioco d'azzardo può assicurarsi la sopravvivenza e la ricchezza.. La faccia opposta della medaglia è, infatti, la Fiducia, quella che Asso non ha in sua moglie, e per cui manda Nicky a pedinarla. Ma, come vedremo, sarà successivamente Nicky a tradirlo. Nessuno può contare pienamente su nessuno. Ogni individuo ha costantemente il coltello di un possibile traditore pronto a tagliargli la gola e non solo in senso metaforico.
Il centro pulsionale, poi, è costituito dall'andirivieni di montagne di denaro che passa attraverso una miriade di canali, sotto migliaia di occhi (che a volte fanno finta di non vedere) e stropicciato da migliaia di mani; il flusso di denaro assomiglia a quello sanguigno: una circolazione senza fine, la linfa vitale per migliaia di prede in attesa di essere sbranate all'improvviso da qualsiasi (in)sospettabile individuo. L'unica arma di cui fidarsi è il reiterato controllo, per precedere il momento della trasformazione del collega, dell'amico fraterno o della propria moglie in una belva sanguinaria.
Ed uccidere prima di essere uccisi.