Progetto produttivo furbo e calibrato, Asoka è il tentativo di "internazionalizzare" il classico cinema epico-romantico di Bhollywood (Bombay + Hollywood) per renderlo palatabile ad un pubblico più ampio. E Santosh Sivan riesce felicemente nell'intento, orchestrando abilmente uno splendido racconto d'amore e morte, senza rinunciare ad alcune delle soluzioni linguistiche originali del cinema indiano, come i balletti che infrangono l'atmosfera di verosimiglianza per presentare personaggi o sottolineare situazioni: armi di una peculiare estetica musical che non ha uguali nella cinematografia mondiale.
Un'epica essenziale, maestosa e intensa come da molto tempo non si vede sul grande schermo, fatta di personaggi che vivono passioni fortissime e percorsi personali travagliati, senza che il film rinunci ad una semplicità narrativa che anzi esalta la materia e avvicina il più possibile lo spettatore ai protagonisti.