Alien
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a cura della Redazione

 
  ^ Inizialmente, nessuna major intendeva produrre Alien, soprattutto per gli eccessi di sangue e violenza. Fino a quando non entrò Walter Hill nel progetto, che poi avrebbe ceduto la regia a Ridley Scott, mantenendone solo il controllo produttivo con la sua Brandywine Productions, l’unico a voler scommettere su quella sceneggiatura era il lungimirante, leggendario, incrollabile Roger Corman. Anche se non avrebbe mai avuto i soldi per farlo. Corman produrrà poi il cheap alien-movie Il pianeta del terrore (Galaxy of Terror, 1981), appositamente messo in cantiere per sfruttare il successo del film di Scott, nel cui cast tecnico (come regista della seconda unità e supervisore effetti visivi) compare un giovanissimo James Cameron "pre-Terminator", a cui pochi anni dopo sarà affidata la regia di Aliens - scontro finale.


Nel director's cut del film sono stati aggiunti circa 17 minuti di scene non presenti nella versione per la sala del 1979 (ma quasi tutte già viste nei contenuti speciali del dvd): l'equipaggio che ascolta il segnale di trasmissione alieno, un confronto fisico fra Ripley e Lambert subito dopo il rientro di Kane nella Nostromo, il ritrovamento e la distruzione da parte di Ripley dei "bozzoli" di Dallas e Brett, e altre inquadrature sparse. Inoltre sono state "limate", eliminando frammenti di circa 10-15 secondi, parecchie sequenze, per dare al ritmo del film "un'energia leggermente diversa da quella del 1979" (Ridley Scott). L'audio è stato rilavorato a partire da una colonna sonora Surround, ricostruita da quella di una copia 70mm del film, per ottenere una colonna su sei piste in stereo digitale.


Secondo lo script di partenza, Ripley doveva essere un personaggio maschile. Quando uno dei produttori suggerì che farlo interpretare a una donna avrebbe stravolto ogni regola del cinema di fantascienza, Scott afferrò al volo il consiglio.


L’astronave si chiamava in origine Snark, in omaggio alla leggendaria creatura a cui viene data la caccia in un poema di Lewis Carroll, “The Hunting of the Snark”. Quindi fu chiamata “Leviathan”, per le sue dimensioni, quindi battezzata definitivamente “Nostromo”, dal titolo del romanzo di Conrad da cui proviene anche la citazione che apre la sceneggiatura: “Viviamo come sogniamo: da soli”. Nella foto, la preparazione dell'espulsione finale dell'alieno dalla navetta di salvataggio "Narcissus".


Durante le riprese, Scott non aveva avvertito gli altri membri del cast di cosa sarebbe accaduto quando l’alieno fosse esploso dal petto di John Hurt (e cioè che sarebbero stati bersaglio di abbondanti schizzi di sangue di maiale), allo scopo di ottenere reazioni assolutamente naturali. Le ha ottenute.


Inizialmente, era previsto un finale molto più pessimista, con l’alieno che stacca a morsi la testa di Ripley, si siede alla sua postazione e lancia un messaggio alla Terra con la sua voce. Va da sé che la 20th Century Fox rimase inorridita. Nella versione defintiva la testa la perde, comunque, un altro componente dell'equipaggio: Ash (Ian Holm).


L’alieno è interpretato da Bolaji Badeho, un Masai alto più di due metri che Scott ha conosciuto in un bar a Londra, dove stava studiando per un corso di design.


Per realizzare la scena in cui l’alieno si avvinghia al volto di Kane sono state utilizzate ostriche fresche e vongole. Per filmare gli astronauti “in scala”, invece, dei modellini e alcuni bambini con indosso delle tute spaziali: tra di loro, anche i due figli di Scott, oggi entrambi registi.


HR Giger, il visionario artista svizzero responsabile dell’ideazione dell’alieno, dopo il trionfo agli Oscar del 1980 ha avuto un’accidentata carriera cinematografica, senza mai riuscire a bissare quel successo iniziale: progetti abortiti (il Dune di Jodorowski, The Tourist, il cui controverso script aspetta da un ventennio il via libera negli studi della Universal, The Train, che avrebbe sempre dovuto dirigere Scott, The Mirror, ispirato al libro di Giger "Neocronomicon"), realizzazioni insoddisfacenti (Poltergeist 2 e lo stesso Alien 3 di Fincher, i due capitoli di Species). Giger continua comunque a lavorare a un personale progetto cinematografico, adattamento di un suo romanzo illustrato mai pubblicato: The Mystery of San Gottardo.