Franz Waxman
La nobile avanguardia di un raffinato alemanno
di Giuliano Tomassacci

 
  Lo speciale contributo di Franz Waxman alla musica cinematografica non può che favorirgli di diritto un posto d'onore nella celebrata schiera di film composer insediatasi ad Hollywood proprio agli albori del controverso media. Aggiuntosi nell'esodo bellico a molti dei più significativi colleghi stranieri trovando tregua alle persecuzioni naziste dell'epoca, ed accoglienza, nel territorio americano, Waxman - spesso sottostimato o insufficientemente studiato rispetto ai suoi contemporanei - vanta tra le motivazioni di un tale posto di merito non solo le rilevanti ricerche melodiche o gli altrettanto notevoli risultati raggiunti nella resa delle orchestrazioni e delle sperimentazioni stilistiche, ma soprattutto la sua seria e scrupolosa attitudine artistica, sempre dominata dal totale rispetto della materia musicale e dalla costante volontà di salvaguardarla da qualsiasi tipo di inquinamento commerciale. Si stenta oggi a credere che un musicista talmente dedito, rigoroso, estremamente dotato e innamorato della propria arte sia riuscito ad emergere e, più di tutto, a trovare la sua voce nel fin troppo smaliziato sistema produttivo hollywoodiano.

Cenni biografici
"Sono ancora in troppi a storcere il naso di fronte alla musica scritta per il cinema. Questo è veramente uno stupido atteggiamento, che non esiste in Europa, dove la critica non condanna i compositori solo perché scrivono per lo schermo."
Franz Waxman

Quando arriva in America nel 1934, per provvedere all'arrangiamento e alla direzione d'orchestra dell'adattamento cinematografico del musical Music in the Air, Franz Wachsmann ha già trascorso quasi un anno a Parigi - componendo il suo primo commento originale per il film Liliom - dopo essere sfuggito, in compagnia della prima moglie Alice Schachmann, alla tirannia nazista alimentata della guerra mondiale in corso e dalle sue origini ebraiche; guerra che aveva già reso vittima, nella sua prima manifestazione, il fratello Max e che si apprestava a strappargliene un altro, Fritz, destinato a spegnersi in un campo di concentramento (una sorella ed un altro fratello, dei sette complessivi, erano morti durante l'infanzia). Ma la sua battaglia personale il musicista l'ha già combattuta, e vinta, diciassette anni dopo la sua nascita, avvenuta la vigilia di natale del 1906 a Konigshutte, Germania (l'attuale Chorzow in Polonia), abbandonando la carriera di impiegato bancario imposta dal padre, un commerciante nell'industria dell'acciaio, a favore di una ben più desiderata iscrizione presso l'Accademia Musicale di Dresden, nella speranza di poter sviluppare il suo precoce interesse per il pianoforte; un interesse che non tarda a svelare l'autentico talento da cui è generato, permettendo all'aspirante compositore di trasferirsi al Conservatorio berlinese nel 1923.
Lo studente si aiuta economicamente in questo periodo lavorando come arrangiatore e partecipando come pianista alla jazz band Weintraub Syncopaters. Friedrich Hollaender, che compone alcuni dei brani della formazione, nota il musicista tedesco e, rimanendone positivamente impressionato, lo raccomanda agli insegnamenti di Bruno Walter, che accetta senza riserve viste le capacità dello studente.   L'interessamento di Hollaender a Wachsmann non si esaurisce però alla sua semplice formazione e in seguito lo introduce nell'ambiente cinematografico tedesco, consigliandolo al produttore della UFA Erich Pommer in qualità di orchestratore e direttore musicale. Dopo il primo contributo, proprio alla direzione d'orchestra, per Das Kabinett Des Dr.Larifari (1930, di Wohlmuth) il ventiquattrenne Wachsmann collabora nello stesso anno al suo primo film di risonanza internazionale, Der Blaue Engel (L'Angelo Azzurro, di J.v. Sternberg), adempiendo al solito doppio incarico per le musiche originali dello stesso Hollaender, senza esserne accreditato. Arriva infine l'esperienza della composizione, grazie a Fritz Lang, che nel è33 lo sceglie per Liliom (alcune fonti riportano, come esordio alla composizione del musicista, il film Le Petite de Montparnasse, 1932, di Schwarz), uno score che riscuote buoni apprezzamenti nell'ambiente cinematografico tedesco. Seguono quindi la fuga in America, via Francia, e la definitiva installazione ad Hollywood (dove il compositore cambia il suo cognome in Waxman).
Dopo l'adattamento musicale di Music In The Air, alla cui sceneggiatura collabora un vecchio amico di Waxman, Billy Wilder, arriva la proposta del regista James Whale, allora conosciuto per i suoi monster movie, di scrivere la partitura per il seguito del suo famosissimo Frankenstein. Whale, conquistato dalla musica di Liliom, riceve, con The Bride Of Frankenstein (La Moglie di Frankenstein, 1935) la conferma all'esattezza della sua intuizione: lo score, con il quale Waxman imposta subito le notevolissime componenti fondamentali della suo futuro stile, è un capolavoro, attualmente considerato uno dei documenti più rappresentativi della musica da film. E' l'inizio di una brillante carriera. La Universal, responsabile della produzione del film nonché studio di punta del genere horror, promuove immediatamente il musicista direttore musicale, un incarico a cui seguirà, due anni dopo, un contratto con la MGM fino al í43. Esaurita nel 1948 la sua filiazione con la Warner Bros., Waxman sceglie la strada del free-lance, concedendo in questo modo maggiore attenzione alla stesura dei suoi lavori e più tempo alla sua parallela passione per la musica classica: oltre a comporre pezzi concertistici (si ricordano Carmen Fantasy, una Sinfonietta per Archi e Timpani e un ciclo di canzoni intitolate a Terezin, dedicate agli orrori della Seconda Guerra Mondiale) il suo interesse per il patrimonio classico e contemporaneo lo spingono a fondare nel 1947 il Los Angeles Music Festival grazie al quale, malgrado non pochi impedimenti, riesce a far conoscere alla comunità musicale West Coast autori ed opere ancora prevalentemente inedite (Honegger, Schoenberg, Mahler e Debussy tra i tanti). E' doveroso notare a tal proposito, come Waxman, differentemente da alcuni suoi contemporanei, non abbia mai tracciato, volontariamente, una linea di demarcazione tra la componente filmica e quella classica della sua musica, sebbene pienamente consapevole delle loro differenti connotazioni.
Nell'ultima parte della sua vita, il musicista, risposatosi a Roma con la pianista Lella Simone nel 1958, viaggia molto, concentrandosi maggiormente sulla direzione musicale principalmente negli Stati Uniti e in Europa, creando comunque, per i pochi film di cui si occupa, commenti di qualità sempre più elevata. Il 24 Febbraio del 1967, tormentato da un cancro, si spegne nella sua città, Los Angeles, due anni dopo il divorzio con la Simone.   La sua dipartita lascia il vuoto di un artista completo, interessato, unico, spesso severo con il suo ambiente (nel 1954 si dissociò dall'Academy - che comunque lo gratificò con due Oscar e dodici nomination - in protesta alla non candidatura dello score di Alfred Newman per La Tunica) ma altrettanto rispettoso dei suoi colleghi e conscio dell'importanza della sua professione (a George Stevens negò senza mezzi termini la sua modifica alla musica di Victor Young per Il Cavaliere della Valle Solitaria, così come quest'ultimo aveva precedentemente rifiutato la proposta dello stesso regista di riscrivere alcuni brani dello score di Waxman per Un Posto al Sole).

Opere e forma
"La musica da film deve mostrare subito le sue intenzioni poiché il pubblico, impreparato, può ascoltarla una sola volta (...) Credo in temi forti, facilmente riconoscibili, che possano essere ripetuti e variati a seconda dei bisogni filmici." Procedendo nell'illustrazione della sua teoria musicale applicata alle immagini, Waxman stesso evidenzia come il materiale musicale debba essere espressivo ma non complicato. Ad un'attenta analisi dei risultati migliori raggiunti nell'arco della sua filmografia, affiorano una serie di componenti aggiuntive fondamentali all'estetica del compositore: l'originalità nel trattamento della coloritura orchestrale e la densità descrittiva. A proposito della prima caratteristica va certamente segnalato l'uso di tre ondes martenot (particolare strumento, simile al theremin ma dotato di una fittizia tastiera, in seguito recuperato da Elmer Bernestein) già per la sua primissima esperienza con Liliom, una scelta dal sapore avanguardistico che riconosce al musicista tedesco una delle prime introduzioni dell'elettronica nella musica cinematografica. Rimanendo alla particolarità delle orchestrazioni, altrettanto importante e innovatrice è l'acclamata partitura per The Bride Of Frankenstein, specialmente nel commento dell'ultima scena riguardante la creazione della "sposa": l'atmosfera delirante creata dai due scienziati all'opera sul cadavere da riesumare è enfatizzata da Waxman attraverso una brano impressionistico, costruito sull'incedere di un secco tamburo, che traduce musicalmente le fonti sonore del laboratorio fino a fonderle nel successivo tema della creatura ormai viva, avvolta in una musica languida ed ammaliatrice. Il contrasto tra i due stili amplifica con così grande efficacia il tono della sequenza da renderlo elemento caratterizzante indivisibile dal fotografico. Anche nel finale di Suspicion (Il Sospetto, 1941, di A. Hitchcock) la strumentazione waxmaniana accresce il senso di inquietudine della protagonista affidando, nei risvolti più ambigui della vicenda, il tema portante ad un violino elettrico, un clarinetto ed un vibrafono; l'avvicinarsi di un presunto pericolo, nel finale del film, è risolto dal compositore simulando musicalmente l'acceleramento della macchina in corsa e costruendo progressivamente su di esso un ritmico dialogo orchestrale sempre più incalzante.
Ugualmente affascinante la potenza descrittiva. Sebbene, come già sottolineato dalle stesse parole del musicista, Waxman abbia sempre evitato un'eccessiva complicatezza compositiva, è evidente la densità e la complessità del suo approccio narrativo. Molto spesso infatti i suoi temi di immediata decifrabilità abitano un corpus melodico meticolosamente stratificato, evidente retaggio della formazione straussiana, che imbevono il film di un ricco sottotesto musicale senza mai intralciarne la diretta fruizione (indicativa l'anomala abitudine del musicista a dirigere con i dialoghi in cuffia).In Rebecca (Rebecca, la Prima Moglie, 1940, di Hitchcock), ad esempio, le diverse componenti narrative, bilanciate tra romanticismo, suspense e terrore, trovano nello score (uno dei preferiti del compositore) un complice contrappunto, puntuale nell'iniezione e, di volta in volta, nello stemperamento emozionale. Le pagine composte per Sunset Boulevard (Viale Del Tramonto, 1950, di B. Wilder) poi, in bilico tra l'ossessiva orchestrazione e la frivolezza tematica, accentuano il doloroso declino della star contrapposto alla superficialità del suo ambiente. E ancora, in Dr. Jekyll and Mr. Hyde (Il Dottor Jekyll e Mr. Hyde, 1941, di V. Fleming), l'apparentemente semplice e immediato tema principale viene gradualmente elaborato nell'arco del film svelando esplicitamente tutta la sua potenziale ambiguità come riflesso diretto delle metamorfosi del protagonista. Questa dicotomia musicale permise a Waxman di sfruttare il suo contributo alle immagini nel modo più completo possibile, agendo sullo spettatore sia in superficie che a livello inconscio.
Scrupolosissimo nel suo lavoro - un atteggiamento che nel 1951, per la registrazione del commento a A Place in the Sun, lo portò a provinare circa un centinaio di sassofonisti - il cineasta tedesco era dotato di una buona ecletticità che gli permetteva di spostarsi da progetti come Rear Window (La Finestra sul Cortile, 1954, di Hitchcock) alle malinconie di Peyton Place (I Peccatori di Peyton, 1957, di M. Robson) con esiti, soprattutto nel secondo caso, indimenticabili.Era inoltre molto interessato alla ricerca : nel 1958 consultò gli archivi dell'Istituto Papale di Musica Religiosa di Roma in preparazione allo score per The Nun's Story (La Storia di una Monaca, 1959, di F. Zinnemann) e nel í62 approfittò di un invito in Russia per documentarsi sulla musica ucraina, utilizzata in Taras Bulba (Taras il Magnifico, 1962, di J.Lee-Thompson). Alla sua morte, la sua lezione e il suo contributo al cinema erano depositati in 144 film.

Collaboratori
Clifford Vaughan, Leonid Raab (orchestratori)

Premi Oscar
Sunset Boulevard (1950)
A Place in the Sun (1951)

Discografia relativa
The Bride of Frankenstein, Original Score - Silva Screen Records FILMCD135
Rebecca, Original Score - Marco Polo 8 223399
Sunset Boulevard, The Classic Film Scores of Franz Waxman - RCA Victor GD80708