About a boy

Un ragazzo fra i giganti
di Donatella Valeri

 
  Colonna sonora originale di
About a Boy (USA, 2002)
un film di Chris e Paul Weitz, musica di Badly Drawn Boy

Tracklist
1. Exit Stage Right
2. A Peak You Reach
3. Something to Talk About
4. Dead Duck
5. Above You, Below Me
6. I Love N.Y.E.
7. Silent Sigh
8. Wet, Wet, Wet
9. River, Sea, Ocean
10. S.P.A.T.
11. Rachel's Flat
12. Walking Out of Stride
13. File Me Away
14. A Minor Incident
15. Delta (Little Boy Blues)
16. Donna and Blitzen

Che sorpresa lasciarsi avvolgere dai suoni freschi, dai temi fluidi di Badly Drawn Boy, qui alla sua seconda prova discografica, dopo l'album d'esordio The Hour of Bewilderbeast (2000), grazie al quale vinse il Mercury Prize. About a Boy, esattamente come il precedente, possiede un tocco di dolcezza e di semplicità che affascina a mano a mano che i brani scorrono: una coerenza che trascende la finalità filmica, una musicalità diretta, grazie soprattutto a un gusto estremamente tradizionale della strumentazione. About a Boy è un disco giocato tutto sugli strumenti classici per eccellenza, il pianoforte, la chitarra e gli archi, che si alternano nei ruoli di accompagnamento e di solista, con una fluidità magica e gioiosa per la quale i temi passano con agio da uno strumento a un altro. Si potrebbero richiamare alla mente referenti "mitici", come i Beatles, Nick Drake, Bob Dylan, i Cure, ma è fuor di dubbio che Damon Gough (alias Badly Drawn Boy) possiede uno stile personalissimo, che affonda le radici in una rilettura originale della "canzone" classica. Infatti, nonostante i brani di About a Boy siano intervallati da curatissimi inserti strumentali (fra i quali spicca "I love Nye", nel quale vengono riarrangiati in modo per niente scontato parti di "Something to talk about" e in cui ci lasciamo cullare da una melodia cantata dagli archi, che si librano a un volume sempre più alto), la vera protagonista di questa colonna sonora resta la canzone, ritmata, nostalgica, ironica. Musicista eclettico, Badly Drawn Boy spazia in generi contaminati: dal brano pop "A peak you reach" (che difficilmente si lascia ascoltare rimanendo fermi), al beatlesiano "River, sea, ocean", con il suo ossessivo ritmo alla chitarra; da "A minor incident" e la sua introduzione affidata all'armonica a bocca, canzone che, più delle altre, lascia trapelare un richiamo a Bob Dylan, al brano pianistico "Silent sight", scelto come singolo, forse il più rappresentativo dell'album per la sua capacità di immergerci nelle atmosfere di 20 anni fa; fino ad arrivare agli esperimenti elettronici di "S.P.A.T." o di "Delta", che, con il pianoforte elettrico che accompagna ritmicamente una tromba campionata, ci proietta nuovamente negli anni '80. Ma forse l'omaggio che ci lascia più stupiti e divertiti è quello a Ennio Morricone, in "Fly me away", nel quale viene riproposto e arrangiato un accenno al tema portante di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, e in genere a quella particolare forma-canzone delle colonne sonore degli anni '70 e al suo utilizzo delle voci femminili. Insomma... Badly Drawn Boy si rivela decisamente un musicista attento, sensibile e sorprendente, come già The Hour of Bewilderbeast e le note calde e volgenti del violoncello che lo aprivano lasciavano intuire.

Link esterni
Sito Ufficiale
www.badlydrawnboy.co.uk